mercoledì 15 giugno 2016

The Queen's Picnic - il giorno dopo e i mesi prima


Oggi voglio fare solo due cose:
1) scrivere  2) e conservare la manicure intatta per altre 24 ore.
Voglio scrivere perché ancora fatico a crederci.
 
Poco più di due mesi fa, il 6 aprile, riordinando le immagini dei miei lavori per pubblicarle sul nuovo sito di Mi&Mi, ho ritrovato le fotografie dei miei Picnic Tascabili che sono una serie di tessili in lino tinto a mano ideati per apparecchiare con stile ed eleganza anche il più semplice dei picnic.
Avete presente quando nel film Una donna in carriera, Tess ha l’intuizione di proporre al presidente delle industrie Trask l’acquisizione di un’emittente radio semplicemente perché sullo stesso quotidiano che aveva letto in metropolitana venivano affiancate le notizie del matrimonio della figlia di Trask e quella di una radio in crisi?

Ecco, senza esagerare nei paragoni, proprio nello stesso momento in cui io ritrovavo i Picnic Tascabili, Antonella Pitton con la sua Macuisineroyale pubblicava con orgoglio il suo Master IULM in Food and Wine Communication. Fai 1 più 1 e scatta la scintilla. Chi se non lei poteva preparare il menù perfetto per dare risalto ai miei Picnic Tascabili?
 
E se non c’è 2 senza 3 dovevo per forza dirlo subito a Lisa Borgomaneri che ha il negozio più chic e intrigante che io conosca. E proprio negli spazi de Il Corniciaio di Gallarate abbiamo deciso di fare il nostro shooting.
Ma volevamo davvero mettere in campo tante energie solo per fare delle fotografie? Perché non pensare più in grande? Perché non un evento?
Non so se anche loro, come Tess, hanno messo insieme le idee leggendo un quotidiano di quei giorni ma i fratelli Lisa e Marco Borgomaneri ne hanno inventata una delle loro: “festeggiamo il compleanno della Regina Elisabetta II ma a modo nostro”, propongono. Un picnic regale in uno spazio insolito.
Bella sfida.
 
Ma un picnic fuori dagli schemi ha bisogno di molto altro. E anche se non è un picnic in mezzo alla campagna come si fa a rinunciare ai fiori? E quante persone vogliamo invitare? E dove li facciamo accomodare gli ospiti? Non per terra di certo!

Stefania Mira Catò ha realizzato il suo sogno di lavorare con i fiori con  A piedi nudi nel prato. E' certo che lei ci sta a studiare la scenografia floreale per #thequeenspicnic – perché così l’abbiamo già intitolato il nostro evento - lei ce l'ha già in mente. E siamo a 4.
La Luisa Parasacchi io l’ho conosciuta da poco ma la sua risata può risuonare nella testa per giorni. Lei, che da sempre lavora nell’azienda di famiglia che produce bobine per avvolgimenti, ha avuto il lampo di genio di trasformare un oggetto industriale in pezzi da design: le Bo.bi di LuDesign sono l’allestimento perfetto per il nostro picnic da interni. E vai che siamo arrivate a 5.
Quello che non ho ancora scritto è che, oltre che conoscerci per motivi professionali o per amicizie che ci legano da anni, tutte noi da qualche tempo partecipiamo insieme ad altre donne a When Women Work, un gruppo di lavoro diretto da Stefania Martone in cui si parla, tra l’altro, di networking, di sviluppo delle competenze personali, di enpowerment. Lì abbiamo conosciuto Sharon Sala, la fotografa che ci mancava per completare la squadra arrivata ora a 6.
Ecco. Noi 6 donne, ognuna con la propria storia, con il proprio lavoro, con le proprie capacità, abbiamo lavorato duro per due mesi interi. Ci siamo incontrate più volte e più volte abbiamo progettato e riprogettato. Qualche volta ci siamo anche impuntate, inversate, abbattute. Spesso abbiamo detto anche quello che non faceva comodo partendo dal motto “meglio fuori che dentro”, Shrek docet.
Ma quando ieri sera, con le scarpe piene di piedi e le spalle pesanti, sotto il diluvio universale ho raggiunto casa ho sentito ancora la pelle d’oca per tutte le emozioni, i complimenti, le fotografie e ho capito che per diventare grandi non bisogna essere avari nel mettere a disposizione degli altri quello che siamo bravi a fare. Il successo si gioca sul campo, non ci sono storie.
Il secondo obiettivo della giornata: la manicure intatta. In effetti vorrei tanto essere una di quelle che hanno sempre le unghie curatissime e lo smalto preciso e intonato alla borsa del giorno. Ma non è così. Non può essere così se le mani sono sempre prese a pasticciare con la colla e con i colori e se anche un minimo millimetro in più di strato ti impedisce di afferrare il più sottile degli spilli. Perciò oggi ammiro il mio smalto lucente e morbido e domani si ricomincia.